giovedì 22 gennaio 2015

UCRIA E IL CENTRO STORICO: IDEE PROGETTUALI - FASI DEL PROGETTO DI RESTAURO -Maria Scalisi -

UCRIA E IL CENTRO STORICO: IDEE PROGETTUALI - FASI DEL PROGETTO DI RESTAURO
-Maria Scalisi -
Ci troviamo in un centro storico alquanto di interesse: quello di Ucria, centro montano nebroideo, incastonato tra i monti, un centro rurale di grande interesse ma, aimè per lo più abbandonato.
Sarà per deformazione professionale,  sarà che sono figlia di MASTRO SARO, mi piace far conoscere le procedure e i vari step per intervenire su un edificio di interesso storico, artistico,  monumentale e paesaggistico, del nostro paese.
In questo contesto un corretto intervento progettuale di restauro conservativo può essere sostanzialmente inquadrato in tre diverse fasi fondamentali:
Il cantiere della conoscenza;
Le opere di restauro;
Gli interventi di rifunzionalizzazione.
Queste tre fasi ordinatamente elencate, costituiscono i tre diversi ambiti di sintesi operativa del progetto complessivo.
Esse risultano necessariamente dipendenti fra loro e reciprocamente interconnesse, pur caratterizzandosi tuttavia con particolarità proprie, autonome ed indipendenti.
La prima fase, quella della ‘conoscenza’, abbraccia tutto ciò che interviene a definire il bene architettonico e permette di poterne comprendere l’essenza, apprezzandone le qualità.
Riguardano questa fase tutta la serie di ricerche analitiche molto dettagliate ed approfondite che concorrono a ricostruire, documentare ed interpretare il monumento, nella sua complessità e stratificazione storica.
Devono quindi essere parte sostanziale di questa fase:
Le analisi ambientali (relazioni tra sito, paese, territorio) e storica (gestazione, nascita, costruzione, trasformazioni ed evoluzioni del monumento nel suo contesto culturale).
I rilievi architettonici (diretti ed indiretti) per la definizione geometrica, dimensionale, materica, ecc.
Le analisi architettoniche (strutturali, statiche, compositive, distributivo - funzionali, linguistiche, propriamente specifiche, ecc.)
Le valutazioni del contesto (considerazioni socio - economiche, culturali, tradizionali, locali, ecc.)
Le analisi del degrado (individuazione, rilievo e documentazione dei difetti, dissesti delle strutture e degrado dei materiali, delle loro cause intrinseche ed estrinseche).
Le considerazioni di sintesi complessiva delle varie analisi particolari per riconoscere ed accertare, nel suo insieme, tutta la condizione esistente.
La seconda fase, quella del ‘restauro’, concerne tutti gli interventi finalizzati principalmente alla conservazione, al recupero ed alla valorizzazione dei diversi caratteri dell’edificio, nei suoi aspetti propriamente architettonici, storici ed estetici.
Gli interventi di restauro devono quindi essere precisamente indirizzati alla conservazione dei caratteri tipologici, strutturali, formali ed ornamentali dell’opera mentre contemporaneamente sono rivolti alla cauta eliminazione delle aggiunte improprie e delle superfetazioni che snaturano il significato artistico e la testimonianza storica del bene.
In quest’ottica tali interventi non possono che essere eseguiti da maestranze estremamente specializzate e condotti essenzialmente con l’impiego dei materiali originari, applicati con le tecniche costruttive storiche, o comunque specifiche e compatibili.
In dettaglio gli
 interventi di restauro possono essere sintetizzati in opere di:
-pulitura;
-consolidamento;
-protezione;
-riparazione e/o reintegrazione;
-integrazione;
-liberazione.
La terza fase, quella della ‘rifunzionalizzazione’, rappresenta nel contesto del processo di restauro, l’anello di congiunzione ed il possibile tramite di vera diretta fruizione tra la conoscenza del bene e la sua effettiva reale conservazione.
Questa fase deve essere certamente successiva alle due precedenti ed essere determinata come coerente e diretta conseguenza delle stesse.
Sulla base delle profonde valutazioni effettuate dovranno essere verificate le ipotesi di riuso, valutandole essenzialmente con il parametro determinante della compatibilità.
La fase della rifunzionalizzazione riguarda quindi, essenzialmente, il progetto della messa a norma di agibilità e sicurezza dell’intera struttura, che dovrà essere condotta nel più ampio rispetto del monumento, operando con una progettazione specifica scrupolosa, organica ed attenta dei rapporti esistenti fra spazio -funzione ed arredo - impianti, per favorire la convergenza delle diverse competenze tecniche verso un’unica prioritaria finalità.
Dando infine una destinazione d’uso: casa civile abitazione, b&b, casa albergo, edifici o strutture destinati ad attività economiche o sociali, quali negozi, piccole attività commerciali, artigianali e culturali o strutture ricettive.


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