domenica 22 marzo 2015

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INFORMAZIONI UTILI: CONCORSO NAZIONALE DI POESIA -Pro Loco di Ucria –

INFORMAZIONI UTILI: CONCORSO NAZIONALE DI POESIA 
-Pro Loco di Ucria –

 Indetta l’ottava edizione del concorso nazionale di poesia a tema libero intitolato alla memoria del poeta e studioso ucriese Francesco Pinzone. Il Concorso, si svolge in due sezioni: Poesie in lingua italiana e Poesie in lingua siciliana. A ciascuna delle due sezioni potranno iscriversi tre categorie di partecipanti: Giovanissimi fino a 13 anni; Giovani da 14 anni a 18 anni ed adulti da 19 anni in su.

“Il Premio Pinzone è un evento culturale fortemente voluto dalla Pro Loco di Ucria al fine di ricordare il poeta e studioso ucriese Francesco Pinzone. L’iniziativa è cresciuta negli anni ed oggi riscuote numerosissimi consensi - questo il commento del presidente della Pro loco, l’avvocato Francesco Niosi - Ogni anno giungono elaborati in numero sempre crescente e da ogni regione d’Italia. Questo non può che riempirci di gioia e soddisfazione. Promuovere la cultura è uno dei nostri principali obiettivi”.

Il regolamento prevede che gli elaborati dovranno essere spediti entro il 20 maggio 2015. La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi avverrà ad Ucria, durante una manifestazione organizzata dalla Pro Loco nel mese di giugno/luglio 2015. Nel corso della cerimonia verrà consegnato il Premio “Città di Ucria”. Spedire per posta o consegnare a: Segreteria del Concorso di Poesia “Francesco Pinzone” C/o Sede Pro Loco, Via Padre Bernardino, snc - 98060 Ucria (ME). Il regolamento è visionabile sul sito www.prolocoucria.it

“’A ’NCIURIA” - Nino Algeri -

“’A  ’NCIURIA”
- Nino Algeri -


Oggi scambiare una persona per un’altra è più difficile di ieri, perché anche se hanno lo stesso nome e cognome c’è il codice fiscale a distinguerli.
I nostri avi nella loro lungimiranza avevano anche loro stabilito un codice, questo codice era “ ’a ’nciuria”
Nel nostro paese, in tutti i paesi nebroidei, anzi in tutti i paesi siciliani, era frequente l’uso di attribuire dei soprannomi alle persone.
Le persone venivano meglio riconosciute con la cosiddetta “’nciuriaanziché con il proprio nome e cognome.
Questo era un modo efficace per non equivocare fra persone della stessa famiglia o di famiglie diverse che portavano lo stesso cognome.
Il soprannome veniva attribuito per una caratteristica fisica: “vucca storta, ’u surdu, l’orbu, ’u bummularu”, o per il mestiere che esercitavano “ ’u mulinaru, ’u marmista, carvunaru, ’u barberi, ’u caliaru ’u franninaru”, vi erano altri soprannomi che prendevano spunto da un gesto , da una imprecazione o da un modo di comportarsi e diventavano nome per tutti i discendenti.
Era prassi normale quando veniva redatto un atto notarile specificare anche il soprannome affinché non nascessero confusioni.
Ho letto qualche atto dove si parlava di mio nonno nel quale era chiamato” Antonino Algeri inteso papa, perché essendo il cognome Algeri, ad Ucria abbastanza comune, non nascessero equivoci nell’individuazione della persona.
Questo modo di intendere le persone fa parte della nostra storia, dei nostri usi e costumi, i quali non debbono da noi essere rinnegati, perché se così facessimo rinnegheremo le nostre radici.
Ad un popolo, e i siciliani lo siamo, potete togliergli tutto, ma non gli usi, le consuetudini e la lingua, perché se gli levate queste cose il popolo non esiste più.
Ora riporto un breve elenco dei soprannomi del paese di Ucria:
La famiglia Algeri aveva e ha i seguenti soprannomi:
’U Papa – Spardafisciu – Fichera – Brusciamorti –  Cianfra.”
La famiglia Scalisi:           
U mulinare, Gaddenti
Vi sono altri soprannomi, oltre quelli sopra riportati, i quali non so a chi si riferiscono, ma che servivano a riconoscere tante famiglie ucriesi.
Ne elenco alcuni in ordine alfabetico:
Barrilara,
Cacaredda, Canalaru, Cappeddu, Carvuneddu, Cent’anni, Cinniredda,
Iudici,
Malittaru, Mirceri, Missinisi
‘Nchiappa
Palagunia,Patata, Piscia cinniri, Pitrusinu,
Quattru testi,
Sanfratiddanu, Santanciulisi, Sinagrisi,
Tataranchiu,Ttacca buffi, Tenchia, Turturiciana, e tanti… altri che non ricordo.

L’uso di questi soprannomi ormai si è estinto, ma ad Ucria qualcuno viene ancora individuato con l’antica nciuria.

UCRIA CITTA’ DEI… LUOGHI SACRI - Salvatore Lo Presti –

UCRIA CITTA’ DEI… LUOGHI SACRI
- Salvatore Lo Presti –



Il luogo di culto di cui tratterò in questa seconda uscita di questa rubrica sarà, quello che personalmente, per tipologia e posizione geografica, suscita in me maggiori emozioni, ossia la Chiesa della SS. Annunziata.
La chiesa della SS. Annunziata è sita nel quartiere omonimo, alla periferia del centro urbano, tra la via Conventino e la via S. Margherita. Per la sentita devozione degli Ucriesi alla SS. Annunziata, la chiesa fu in ogni tempo molto frequentata.
Nel XV secolo fu pure frequentata dalla confraternita dei Flagellati dimoranti nell’attiguo conventino, e dal XVI secolo in poi, dai frati di S. Francesco dei minori Conventuali.
La sua costruzione risale ad antichissima data, probabilmente alla fine del XIV secolo.
Il suo stato di conservazione è buono, l’ultimo restauro è stato ultimato nel 2007 e la prima messa, avvenuta a restauro ultimato, è stata celebrata all’interno di essa in data 26 Aprile 2007, come riporta una lapide marmorea presente all’interno della chiesa stessa..
La chiesa occupa un area di mq. 400 circa, divisi nelle 2 navate, sagrestia e la torre campanaria.
Il Portale d’ingresso in pietra arenaria è gradevolmente lavorato, anche se alcuni frammenti sono difficilmente leggibili a causa dell’erosione della pietra causata dal tempo.
Una volta varcato il portone, si accede alla navata principale da cui si può accedere, a destra alla torre campanaria e che viene separata dalla navata laterale sinistra da 5 archi che si poggiano su 4 colonne di pietra arenaria snelle ed eleganti, dalla navata laterale si può accedere alla sagrestia. Le 2 navate si distinguono, oltre che per l’ampiezza, anche per l’altezza. Al culmine della navata principale si trova l’altare.
All’interno della torre campanaria della Chiesa, vi sono 3 campane tutte sprovviste di battaglio e quindi non funzionanti, una delle quali di diametro molto più piccolo rispetto alle altre 2.
All’interno della chiesa dimorano alcune statue tra cui la Statua dell’Annunziata, statua antica e magnifica, e una  copia della stessa statua, la quale viene portata in giro per le vie del paese in occasione delle diverse feste religiose che coinvolgono il nostro Patrono.
Anticamente la statua dell’Annunziata che ivi si conserva, veniva lasciata in questa chiesa fino all’ottavo giorno di Pasqua, epoca in cui veniva trasportata nella chiesa Madre. Fino a qualche tempo fa, durante tale tragitto, per antica consuetudine veniva messo all’asta il cosiddetto “PRESENTE DELLA SS. ANNUNZIATA”. Esso consisteva in un bastone alla cui estremità vi erano collocati n. 3 cerchi di metallo sui quali vi erano poste delle candele di cera. I fedeli gareggiavano tra loro per aggiudicarselo, offrendo del frumento. Giunto nello spiazzale antistante la chiesa Madre, il “Presente” veniva aggiudicato al migliore offerente. Il fortunato mortale a cui veniva aggiudicato, aveva facoltà di portarselo o di rinunciarvi, lasciandolo alla Chiesa.

La statua rimaneva nella chiesa Madre fino alla festa che si celebra il 14 settembre. In tale data prendeva parte al rituale giro che si fa lungo le vie cittadine, unitamente alla statua del Signore della Pietà. giunti innanzi alla sua chiesa, riceveva il riverente inchino che la statua del Signore della Pietà le faceva, prima di lasciarla ivi, dopo di che le due statue rientravano nelle rispettive chiese.



















CHIACCHIERANDO DI MALATTIE E NON SOLO…… - Antonella Algeri -

CHIACCHIERANDO DI MALATTIE  E NON SOLO……
- Antonella Algeri -

Si premette che le informazioni sulle malattie rare e non,  hanno unicamente scopo divulgativo e ovviamente non devono in alcun modo intendersi come sostitutivi del parere medico.
Detto questo oggi parliamo di Ipercolesterolemia familiare (Fonte Wikipedia e OMAR-osservatorio malattie rare).
Quando si parla di infarto, cardiopatia coronarica e malattia valvolare aortica, in automatico si pensa a pazienti sopra i 50 anni, ipertesi, in sovrappeso, col colesterolo alto, ecc.. Purtroppo però questa sintomatologia può colpire drammaticamente anche bambini e giovani adulti: in questo caso può trattarsi di una patologia rara e gravemente disabilitante, una dislipidemia geneticamente determinata. “Si tratta di un gruppo eterogeneo di patologie genetiche del metabolismo lipidico (es. ipercolesterolemia familiare e altre dislipidemie)– spiega la Prof.ssa Claudia Stefanutti – in cui l’alterazione di lipidi e lipoproteine è tale da comportare un rischio cardiovascolare da alto a elevatissimo.
Comunque contrariamente a quanto si pensa, non è il colesterolo introdotto con l'alimentazione ad aumentare la colesterolemia, ma il consumo di alcuni acidi grassi saturi, contenuti negli alimenti, anche se non tutti i grassi saturi agiscono nello stesso modo. I popoli che si nutrono prevalentemente di prodotti animali come gli inuit delle regioni polari o i masai delle steppe africane hanno delle colesterolemie minori di europei o statunitensi.
Il Ministero della Salute Tedesco ha voluto conoscere con precisione questo dato per il proprio paese. Lo studio VERA del 1993, ha dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra consumo di colesterolo (latte, panna, uova, burro, grassi animali ecc.) e colesterolemia. Il rapporto smentirebbe un'opinione diffusa secondo la quale la causa primaria del colesterolo alto sta nel consumo di alimenti contenenti colesterolo.
Nel mondo circa una persona ogni 500 ha un’alterazione genetica che causa ipercolesterolemia familiare; l’alterazione che si riscontra più frequentemente è a carico del gene che codifica il recettore delle LDL. Questo recettore si trova sulla superfice della cellula ed ha il compito di “catturare” le particelle di colesterolo LDL ( il cosiddetto colesterolo cattivo), rimuovendole dal sangue. L’alterazione del gene provoca la formazione di recettori per le LDL malfunzionanti, ossia di recettori che non sono in grado di rimuovere il colesterolo LDL dal sangue.
La maggior parte dei soggetti con ipercolesterolemia familiare ha ereditato un gene difettoso per il recettore delle LDL da uno dei genitori ed un gene normale dall’altro genitore.
Conseguentemente, in questi soggetti, circa la metà dei recettori per le LDL presenti sulla superfice delle cellule, è correttamente funzionante. In questi casi si parla di ipercolesterolemia familiare eterozigote, mentre quando un soggetto eredita il gene difettoso per il recettore delle LDL da entrambi i genitori, si parla di ipercolesterolemia familiare omozigote. Quest’ultime sono forme di ipercolesterolemia molto rare, colpiscono infatti circa un soggetto su un milione, ma anche molto più gravi delle forme eterozigoti.
I soggetti omozigoti, infatti, sono completamente privi di recettori funzionanti e ad oggi, non esiste alcun trattamento, dietetico o farmacologico, che da solo o combinato, sia in grado di ridurre efficacemente il colesterolo estremamente elevato che è presente in questi soggetti.
In questi casi si rende quindi necessario ricorrere ad una rimozione meccanica dal sangue del colesterolo LDL, utilizzando una metodica simile alla dialisi, chiamata LDL-aferesi.
La diagnosi di ipercolesterolemia familiare può essere fatta clinicamente, sulla base dell’anamnesi personale e familiare del soggetto ed in presenza di alcuni segni clinici che, per quanto non sempre presenti in tutti i soggetti, sono indicativi di un’ipercolesterolemia familiare oppure mediante un test genetico che, attraverso l’analisi del DNA del soggetto, permette una ricerca accurata dei difetti che possono colpire il gene del recettore per le LDL o altri geni che sono coinvolti nella regolazione del metabolismo del colesterolo. Comunemente si utilizza il DNA contenuto nei globuli bianchi, è quindi sufficiente un semplice prelievo del sangue per procedere con la diagnosi genetica.
I segni clinici visibili e più comuni della malattia sono dei rigonfiamenti, detti xantomi, presenti sui tendini del tallone e delle mani e dei depositi giallognoli sulla pelle intorno agli occhi (xantelasmi). Meno comunemente si può anche osservare un deposito biancastro di colesterolo, chiamato arco corneale, a circondare la parte colorata (iride) dell’occhio.
Poiché se un soggetto è affetto da ipercolesterolemia familiare i suoi parenti più prossimi (genitori, fratelli, sorelle, figli) hanno il 50 per cento di probabilità di aver anch’essi ereditato la malattia, diventa cruciale una valutazione genetica dei componenti della famiglia, per poter ottenere una diagnosi precoce di questa malattia.
E’ importante che la diagnosi di ipercolesterolemia familiare venga fatta il prima possibile perché il trattamento è tanto più efficace quanto prima viene iniziato.
Una diagnosi ottenuta in età giovanile permette infatti di poter attuare un precoce cambiamento nelle abitudini alimentari, negli stili di vita ed eventualmente anche l’inizio di un’adeguata terapia farmacologica, tutte misure che possono ridurre l’impatto della malattia nell’età adulta.
L’ipercolesterolemia familiare è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare.
La presenza di elevati valori di colesterolo LDL contribuisce difatti all’instaurarsi di un processo di alterazione delle pareti dei vasi, noto come aterosclerosi, che a sua volta è strettamente correlato all’insorgenza di gravi malattie cardio e cerebro vascolari.
L’aterosclerosi si manifesta inizialmente con la formazione di cellule ricche di colesterolo all’interno della parete dei vasi sanguigni.
Questo processo causa infiammazione, proliferazione cellulare, ulteriori depositi di colesterolo, formazione di tessuto cicatriziale ed indurimento della parete vascolare. Tutto ciò ha come risultato finale la formazione di una cosiddetta «placca».
In particolari circostanze le placche possono andare incontro ad un processo di rottura in seguito al quale si formano degli emboli che possono restringere gravemente i vasi, fino a bloccare completamente il flusso sanguigno. L’arresto del flusso del sangue comporta un’immediata mancanza di ossigeno dei tessuti colpiti, provocando nell’organo interessato, danni anche molto estesi, che sono alla base di gravi malattie quali ad esempio l’infarto del miocardio o l’ictus cerebrale.
Nei soggetti con ipercolesterolemia familiare, il rischio di malattia cardiovascolare è sensibilmente più alto rispetto ai soggetti normali. Tale rischio aumenta con l’aumentare dei livelli di colesterolo LDL ed è amplificato dalla presenza di ulteriori fattori di rischio, quali ad esempio diabete ed ipertensione.
Con un adeguato controllo della colesterolemia attraverso opportune misure dietetiche e farmacologiche, un corretto stile di vita ed un’opportuna correzione di eventuali altri fattori di rischio, è possibile ridurre sensibilmente il rischio di insorgenza dell’aterosclerosi e conseguentemente la comparsa di malattie cardiovascolari anche gravi.   

PENSIERI - ANNA FIORENTINO -

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA - Adelaide Crisà -

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
- Adelaide Crisà -

E’ da poco trascorsa la Giornata internazionale della Donna (comunemente definita Festa della donna) che ricorre come ben sappiamo l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le numerose conquiste sociali, politiche ed economiche delle Donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora oggi, purtroppo, in molte parti del mondo.
Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi Europei nel 1911 e in Italia nel 1922.
Tra i numerosi articoli e le tante riviste che hanno trattato quest’argomento, una poesia in particolare, scritta da una grande Donna, ha colpito la mia attenzione ed è per questo che ho deciso di condividerla con voi.
Buona lettura.

TIENI SEMPRE PRESENTE
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

Maria Teresa di Calcutta

ANGOLO DEI BAMBINI: La Chioccia con i pulcini d’oro - Antonino Pinzone –

ANGOLO DEI BAMBINI: La Chioccia con i pulcini d’oro
 - Antonino Pinzone –




In un tempo molto lontano si raccontava che chi sognava una chioccia con dieci pulcini travava un tesoro e diventava ricco e se per esepio si raccotava del sogno a qualcuno moriva se non lo raccontava a nessuno il sogno ti conduceva alla caverna di Monte Castello, diventando cosi ricco. 

Tanti PERCHE'... per entrare in un mondo "Vegan'' - Luca Cntiguglia -


Tanti PERCHE'... per entrare in un mondo "Vegan''
- Luca Cntiguglia -

Perchè non è giusto
Uccidere gli altri animali è un atto di sfruttamento e violenza, e lo facciamo solo perché abbiamo il potere per farlo, non perché è giusto così.
Perchè non dovresti mentire ai tuoi figli
I bambini proverebbero orrore se sapessero delle crudeltà e della violenza usate per trasformare i polli, i maiali e altri animali in polpette e prosciutti e altri "cibi".
Perche' non mangeresti il tuo cane
Molte persone provano orrore per l'abitudine di altri popoli di mangiare cani o balene, ma questi animali non soffrono di piu' degli animali consumati normalmente in Europa. La differenza sta solo nell'abitudine, non nella morale.
Perche' e' una violenza che puoi fermare
Ci sentiamo impotenti nel cercare di fermare la guerra o altre forme di violenza, ma abbiamo pieno potere nella scelta di non sostenere gli allevamenti e macelli rifiutando i cibi a base di carne.
Perche' nessun animale merita di morire per le tue papille gustative
Il desiderio di un essere umano di sentire per un momento il sapore della carne non e' certo tanto importante quanto il desiderio degli animali di non venire Torturati e Uccisi senza Pietà.
 Perche' le malattie cardiache iniziano nell'infanzia
La carne non contiene fibre, ma e' piena di grassi e colesterolo, ed ecco perche' il piu' famoso pediatra degli Stati Uniti, il Dr. Benjamin Spock, nell'edizione finale, riveduta e aggiornata, del suo libro, diffuso in tutto il mondo, "Baby & Child Care" ("La cura di bambini e infanti") raccomanda di non dare ai bambini alcun tipo di carne.
Perche' la carne e' "Sporca"
L'OMS stima che in Europa circa 130 milioni di persone siano colpite ogni anno da intossicazioni alimentari e dichiara: "Il rischio maggiore sembra essere la produzione di cibo animale. E' da lì che nascono i pericoli più gravi per la salute, per esempio le contaminazioni da Salmonella, Campylobacter, E.coli e Yersinia".
Perche' il grano usato per nutrire gli animali potrebbe essere usato per nutrire chi ha fame
Il 77% dei cereali in Europa è destinato non al consumo umano, ma ai mangimi per animali. Su scala mondiale, il 90% della soia e la metà dei cereali prodotti globalmente sono destinati a nutrire gli animali anziché gli esseri umani. E' stato calcolato che con il solo spreco degli USA nella trasformazione vegetale-animale si potrebbe assicurare un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della Terra.
Perche' piu' della meta' dell'acqua usata in Europa e' destinata all'allevamento di animli
Il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media americana in un anno (5 kg di carne non bastano a coprire il consumo di una settimana, per la stessa famiglia!). Mentre il mondo e' sempre piu' assetato e il problema acqua sempre piu' grave.
Perche' non puoi mangiare carne e dirti 'ambientalista'
Trasformare vegetali e acqua in prodotti animali anziche' usare queste risorse direttamente per il consumo umano, e' una delle maggiori cause di spreco (di raccolti, di acqua, di energia) e di inquinamento nei paesi industrializzati. Gli allevamenti intensivi richiedono piu' acqua di tutte le altre attivita' messe assieme, e producono una quantita' di deiezioni di gran lunga superiore a quella della totalita' della popolazione umana (130 di piu', negli USA). L'80% degli erbicidi usati negli USA viene utilizzato nei campi di mais e di soia destinati ll'alimentazione degli animali. Le calorie di combustibile fossile spese per produrre 1 caloria di proteine dal grano sono pari a 2,2. Per i cibi animali ne servono molte di più, in media 25, ma in particolare 40 per la carne bovina, 39 per le uova, 14 per il latte, 14 per la carne di maiale.
 Perche' sono indifesi
Il premio Nobel Isaac Bashevis Singer ha chiamato lo Specismo (la discriminazione in base alla specie, cosi' come il Razzismo, il Sessimo, ecc.) la "piu' estrema" forma di razzismo, perche' gli animali sono in assoluto i piu' indifesi, e i piu' facili da sceglier come vittima.
Perche' anche gli animali gridano di dolore
Se li bruci, lo sentono. Se gli fai l'elettroshock, lo sentono. Gli animali provano dolore nella stessa esatta maniera, e con la stessa intensita' di noi umani.
Perche' non vogliono morire
Gli animali tengono alla propria vita, esattamente come gli umani.
Perche' hanno paura
Gli si rizza il pelo sulla schiena, se la fanno addosso per la paura, tremano, proprio come facciamo noi quando siamo pazzi di terrore al pensiero di venire feriti o uccisi.
Perche', per quanto la affetti e la tagli, e' sempre carne
Anche gli altri animali sono fatti di carne, ossa, sangue, proprio come noi, e quindi dire "carne" in senso di cibo e' solo un eufemismo per intendere "animale ammazzato".
Perche' il commercio non giustifica la violenza
Le industrie della carne di pollo, di maiale e altre industrie basate sullo sterminio di massa sono enormi, ma e' ora che facciano la stessa fine del commercio degli schiavi (anch'esso aveva forti incentivi economici).
Perche' non e' a questo che servono le ali
I polli e le galline (come anche altri animali d'allevamento) non possono MAI respirare l'aria fresca, sentire il sole sulla pelle, costruire un nido, accudire i loro cuccioli, o fare una qualsiasi altra delle cose che sono nati per fare.
Perche' tutti vogliono essere liberi
Sappiamo che e' vero per gli uccelli lasciati liberi da una gabbia e per i cani portati al parco, ed e' vero, allo stesso modo, per tutti gli animali d'allevamento: desiderano la liberta', proprio come gli umani, anzi, di piu', perche' la loro vita e' nella natura.
Perchè non c'è differenza tra Pesce e Carne
Il pesce è fatto di carne e risponde al dolore proprio come tutti gli altri animali.
Perche' avere il potere non significa avere il diritto
Nel nostro sviluppo morale come specie, abbiamo raggiunto un punto in cui e' ora di riconoscere che le altre specie meritano considerazione, proprio come alla fine abbiamo riconosciuto che la schiavitu' era sbagliata, che le donne hanno il diritto di votare, e che i bambini non vanno picchiati.
Perche' non e' necessario
La sofferenza degli animali e tutti i problemi ambientali dovuti alla produzione di prodotti animali non sono un male necessario.
 PERCHE'
 TU LO SAI
 CHE UCCIDERE ANIMALI
 E' SBAGLIATO!
 
 Adesso: Chiediti, Informati, Siate curiosi di scoprire tutto ciò che ci nascondono; Aprite gli Occhi.
 Scegli Un Mondo Senza Violenza senza crudeltà, scegli Vegan! 



IDEE - PROPOSTE PER L’ASSOCIAZIONE: CONCORSO: LA CASA PIU’ ANTICA DI …. - Antonina Maria Orifici – Maria Scalisi –

IDEE - PROPOSTE PER L’ASSOCIAZIONE: CONCORSO: LA CASA PIU’ ANTICA DI …. 
- Antonina Maria Orifici – Maria Scalisi –


Qualche mese fa, io insieme all’ing. Maria Scalisi abbiamo partecipato ad un concorso a Patti, intitolato: “La Casa più antica di Patti”. 
L’idea di valorizzare un centro storico come Patti con un concorso di idee progettuali, non è per niente male, ed è piaciuta cosi tanto che ho proposto questo concorso anche al Gruppo Culturale Ucriese “Ranieri Nicolai”, per il nostro centro montano: La Casa più antica di Ucria”.
L’edificio che abbiamo scelto è stato: Il palazzo Sciacca – Baratta (Ex Orfanotrofio) e il concorso l’abbiamo impostato cosi:
- Ricerche storiche della città ed ubicazione;
- Stato di fatto;
- Nuova destinazione d’uso;
- Documentazione fotografica.
Il palazzo aimè, come tutti gli edifici dei nostri centri storici, è abbandonato.
La ricerca non è stata tanto semplice, poiché della famiglia Sciacca Baratta si sa ben poco, ma tra ricerche in biblioteche, tra i vari libri, tra le informazioni prese dai pattesi, la ricerca è stata conclusa brillantemente.
Le destinazioni d’uso che si volevano dare erano: Ristorazione, Centro ricreativo per giovani e anziani, Polo museale, locanda (B&B). Alla fine si è scelto di dare come destinazione d’uso polo museale.
L’idea progettuale, in definitiva, potrebbe benissimo essere approvato e finanziato dalla Comunità Europea.

Le idee di linea sono queste … perché non farlo anche qui, ad Ucria? L’IDEA SECONDO ME NON è PER NIENTE MALE.




LA SARTORIA - Angela Niosi -

LA SARTORIA
Angela Niosi -


Un locale più lungo che largo, affacciato sulla via principale, dalla quale lo separavano due gradini di pietra rosicchiati dall’usura, larghe assi di legno chiaro incastrate a mosaico a formare il pavimento e un intenso odore di stoffe.
Ad illuminarlo, una grande porta a due ante  o forse tre, con un bisogno disperato di una mano di vernice.
Così ricordo la sartoria di mio padre.
Entrando, a destra, si allungava accanto al muro un tavolo a due piani di legno massiccio, che a me sembrava enorme, sul quale erano appoggiati disordinatamente vari attrezzi.
Dominava, su tutti, un austero e pesantissimo ferro da stiro con un manico cilindrico di legno, fissato solo da una parte che  poggiava su una spessa tavola foderata di lamiera ,gli faceva compagnia una bacinella piena d’acqua nella quale mio padre immergeva la mano a catturarne un po’ per poi spruzzarla sui vestiti da stirare.
Il ferro era alimentato dal gas ed io avevo il divieto assoluto di avvicinarmici.  A dire il vero erano tante le cose da cui dovevo stare alla larga, un posto pericolosissimo pensavo dentro di me, quando da bambina mi recavo lì nei pomeriggi dopo la scuola.
Sostavano ,sul tavolone, forbici di varia misura e forma , righe e squadre, puntaspilli, aghi, gessetti quadrati, lisci come sapone, con cui mio padre tracciava piccole stradine sulla stoffa, cuscinetti che si inserivano nelle rotondità delle maniche per agevolarne lo stiro, spagnolette bianche, nere e colorate, rocchetti.
E ancora, robusti semicerchi di legno, cerniere, fermagli, bottoni, ditali con cappuccio o senza testa.
Accanto al tavolo, ricordo un mobiletto con due antine dentro il quale erano conservati  i campionari, sorta di grossi libri che non contenevano parole ma  piccoli quadrati di stoffa impilate a formarne le pagine e le stoffe, arrotolate intorno ad un’anima di cartone.
Dall’altra parte del muro, un rettangolo di assi cilindriche formava una specie di capanna, lì erano parcheggiati, appesi alle grucce, gli abiti in via di formazione. In un angolo, seminascosto, colpiva un inquietante busto di legno senza testa dove mio padre provava i vestiti.
Vicino alla porta, che era anche l’unica fonte di luce, c’era una delle due macchine da cucire, quella più usata. Aveva,secondo me, un posto d’onore ed era la cosa che maggiormente attirava la mia attenzione. Sembrava una giraffa china a brucare l’erba, solo che non brucava ma, miracolosamente, azionando un pedale che faceva ballare i piedi, aveva la magia di mettere insieme i pezzi di stoffa.
Prima di usarla, bisognava infilare l’ago e si regolava girando la ruota posteriore. Ogni tanto bisognava  
passare l’olio sugli ingranaggi per non farli inceppare.
E poi c’era lui, mio padre, che consideravo alla stregua di un eroe.
Riesco quasi a vederlo chino sulle stoffe, il metro perennemente appoggiato sulle spalle  e un lembo di lingua incollata al labbro superiore, come a dargli più carica.
Osservavo le sue mani grassottelle, che mostravano una grande agilità nel correre avanti e indietro sulla stoffa, il ditale argentato a proteggerlo nella spinta dell’ago e lo strappo del filo con i denti.
Lo ricordo chino sul tavolone intento a disegnare sulla carta il modello dell’abito o mentre faceva  le prove ai clienti, immobili e fiduciosi. E le loro richieste e le sue risposte.
Poi arrivava l’ora della chiusura,lo capivo dall’espressione che notavo sul suo viso mentre guardava l’orologio a cucù che ci spiava dall’alto del muro mezzo scrostato.
 Metteva in ordine gli attrezzi e spegneva il gas, quindi  spruzzava dell’acqua sul pavimento di legno per appesantire la polvere così da farla rimanere  inchiodata al suolo  e ci passava sopra una vecchia scopa; a volte questo lavoro lo faceva fare a me. Infine, sollevava gli scuri, che immaginavo pesantissimi, e con un po’ di fatica li appoggiava ai vetri cercando di farli incastrare ma  non sempre ci riusciva al primo colpo e allora gli scappava un” maliditta ‘a miseria”. E io ridevo di nascosto.

Poi chiudeva la porta  con due giri di chiave e mi portava al bar: mi ero meritata i biscottini di don Garbeli.   

L’ARTE DELL’AZIONE - ACHILLE BARATTA –

L’ARTE DELL’AZIONE
- ACHILLE BARATTA –



Per lavorare rapidamente è necessario avere fiducia in se stessi e pensare in modo fermo. Si perde molto tempo nel dare inizio ad azioni sconsiderate e nel cercare ripetutamente di disfarle nella speranza di migliorarle. Questa mancanza di fiducia oppone una barriera all’esecuzione delle azioni nel minor tempo possibile.
L’aspirazione dell'uomo moderno è di vivere sulla terra, nella nostra società civile, il sole splende, durante il giorno, e di volare verso la luna di notte.   
Il successo nell'azione richiede che l'uomo sia energico, intelligente, rapido, fiducioso di sé. Se non possiede queste qualità, non appartiene all’epoca moderna.
Il fattore tempo è d'importanza vitale nella nostra vita. Quelli che hanno compiuto cose grandi nel mondo, hanno ben valutato il fattore tempo. Il tempo è limitato in questa vita e una lunga evoluzione deve essere compiuta per la nostra realizzazione. Perciò il fattore tempo deve essere valutato sopra ogni cosa. Si dice che il tempo e la marea non aspettano nessuno. Però l’esperienza ci mostra che se noi guadagniamo terreno nell'eternità senza tempo dell'Essere assoluto, il tempo allora ci serve maggiormente perché l'esistenza assoluta dell'eternità illimitata è la sorgente e la base di tutti i tempi; passato, presente e futuro.
La vita collettiva, integrata dall’Essere diviene libera da ogni tipo di resistenza interiore e esteriore. Grande fiducia in se stesso, chiarezza e vigore di mente sorgono nell’individuo, e la totale armonia unita all’influsso favorevole del suo ambiente creano naturalmente un’atmosfera propizia a un’azione da compiere nel minimo lasso di tempo.
Sono finiti i tempi delle filature, dello stufato e anche delle calde ricotte delle nostre pecore.
Sono finiti i tempi delle cappelliere e dei calessi, del pane e cipolle: rianimano quell’era della comunicazione del tempo reale e alcune immagini oggi sono inaccettabili.
Nell’arte di compiere soltanto azioni utili è necessario acquisire l’abilità di scegliere la giusta azione.
L'utilità di un'azione differisce da uomo a uomo e dipende dallo stato della sua coscienza. Nessuna azione nella vita può essere definita assolutamente utile a meno che essa non sia eseguita al livello della coscienza assoluta. Ogni azione nel mondo può essere considerata come  utile sotto qualche aspetto ma, da altri punti di vista può risultare completamente inutile.
Una considerazione più profonda dell'utilità dell'azione per chi lo compie e per il suo ambiente ci porta a concludere che questa stessa azione a lui gradita e da lui vagheggiata in virtù dei suoi frutti potrebbe, tuttavia, essere nociva ad altre persone vicine o lontane. Quando un'azione è utile solo parzialmente non può esser veramente chiamata un’azione utile.
Per esempio, un ladro accumula rapidamente grandi ricchezze. Questa è un'azione i cui risultati sono goduti da!' ladro. Ma l'azione non è certo apprezzata dall'ambiente. Un tale atto è definito sbagliato e corrotto; esso è utile a chi lo compie solo da un punto di vista molto grossolano, in realtà non è veramente utile neanche a lui.
Se un individuo ha la possibilità di distruggere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e di prevedere i risultati della sua azione, questo soltanto lo guiderà nella scelta delle azioni che sono utili a lui e agli altri. Questa abilità deriva dall'alto livello di coscienza dell'individuo, che mai ad Ucria vogliamo avere.
Abbiamo visto che è impossibile determinare in modo assoluto l'utilità di un'azione sul livello intellettuale.  Quando la mente individuale entra in sintonia con la legge universale, allora l'azione e il compor­tamento sono in armonia con il flusso dell'evo.1uzione. Solo allora l'individuo può compiere realmente l’azione utile da cui non pressiamo a prescindere che è lo scopo stesso della pubblicazione.


“Leon Bloy nel suo diario scriveva: Il tempo è un cane che morde solo i poveri.