domenica 22 febbraio 2015

Informazioni Utili

Modello 730: molte novità nel 2015
Entro il 15 aprile prossimo, l’Agenzia delle entrate metterà on line, sul proprio sito internet, a disposizione di ciascun contribuente potenzialmente interessato alla presentazione del modello 730 (pensionati, lavoratori dipendenti e assimilati), una dichiarazione già compilata. Sarebbe, in verità, più vicino al vero parlare di bozza precompilata. Infatti i dati che si troveranno inseriti sono soltanto quelli attualmente recuperabili dall’Amministrazione finanziaria in maniera automatica: i redditi risultanti dalle Certificazioni uniche (l’ex modello CUD) trasmesse dai sostituti d’imposta; gli oneri deducibili/detraibili che possono essere riconosciuti in base alle informazioni trasmesse da banche, compagnie di assicurazione ed enti previdenziali (quindi, interessi passivi su mutuo ipotecario, premi per polizze vita e contro gli infortuni, contributi previdenziali), e in base a dati presenti in precedenti dichiarazioni, come nel caso delle detrazioni per ristrutturazioni edilizie o per risparmio energetico, fruibili in più anni; i versamenti effettuati; le eventuali eccedenze risultanti dalla dichiarazione dello scorso anno.
Pochi avranno la fortuna di poter semplicemente confermare la “proposta”; sono tante le informazioni necessarie alla corretta e completa compilazione della dichiarazione che il Fisco non può sapere e non acquisisce in via automatica. La stragrande maggioranza dei contribuenti avrà la necessità di apportare integrazioni e/o modifiche.
Nessuna paura, comunque, per chi è “refrattario” ai cambiamenti e per chi, non avendo dimestichezza con gli strumenti informatici, non vuole necessariamente rivolgersi a un CAF o a un intermediario per recuperare la “precompilata” approntata dall’Amministrazione. Non esiste alcun obbligo di andare a visionarla né, tanto meno, di darle seguito. Insomma, la si può ignorare del tutto, rimanendone completamente al di fuori. In alternativa alla precompilata, infatti, è possibile continuare a presentare la dichiarazione dei redditi secondo tradizione, compilando cioè gli ordinari modelli 730 o Unico Persone fisiche.
Novità, poi, quest’anno, sui termini di presentazione del 730: la scadenza, tanto per il precompilato quanto per quello “tradizionale”, è fissata al 7 luglio; scompaiono, quindi, i vecchi appuntamenti del 30 aprile, per la consegna del modello al proprio sostituto d’imposta, e del 31 maggio, per la presentazione ad un Caf o ad un professionista abilitato.

“Certificazione unica” dei redditi da lavoro”
 Debutta quest’anno la Certificazione Unica dei redditi di lavoro, con tanto di obbligo di presentazione telematica e corredo sanzionatorio. È una delle più rilevanti novità che interessano le dichiarazioni dei redditi del 2015. La nuova certificazione manda in pensione il vecchio modello CUD e attrae nella sua sfera di applicazione anche i redditi di lavoro autonomo, fino allo scorso anno certificati dal datore di lavoro in forma libera e senza l’obbligo della trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate. La mancanza di un termine perentorio di scadenza, peraltro, aveva portato i sostituti d’imposta tenuti all’emissione delle certificazioni a prendersela comoda con riguardo alla consegna dei modelli ai lavoratori, a tal punto che, specialmente per le certificazioni delle ritenute d’acconto agli autonomi, si arrivava a rilasciare il documento anche a ridosso della scadenza del modello UNICO. Ora, invece, l’obbligo della trasmissione telematica, unitamente alla minaccia sanzionatoria, impone una scaletta di lavoro non più modulabile nel tempo.

LA NUOVA SOCIAL CARD DISOCCUPATI
La Social Card Disoccupati è una nuova agevolazione economica che il Governo offre, a partire dal 2015, ai tanti disoccupati italiani e consiste nell’erogazione di un sostegno economico agli aventi diritto. Nello specifico si tratta di un sussidio economico, ossia un bonus, che verrà elargito nei confronti di tutti coloro i quali abbiano perso il lavoro o si trovino in uno stato di inoccupazione.
Tale beneficio è erogato solo agli aventi diritto in possesso di specifici requisiti (come essere cittadino italiano o comunitario o extracomunitario con permesso di soggiorno; essere residenti in uno dei comuni in cui è partita la sperimentazione della social card; avere un Isee in corso di validità inferiore a 3.000  euro ecc.) che presentano domanda con relativo e apposito modulo compilato presso gli sportelli di Poste Italiane. Inoltre tale bonus verrà erogato ogni due mesi a tutte quelle famiglie che presentino almeno un componente disoccupato all’interno del nucleo familiare. Su tale carta, sarà accreditato un importo che verrà erogato ogni due mesi per un periodo complessivo di un anno, che va da un minimo di 231 euro fino ad un massimo di 400 euro, definito sulla base del numero del nucleo familiare.
“La social card disoccupati è un intervento a sostegno del reddito sperimentale in quanto può essere erogata solo ai cittadini residenti in alcuni comuni d’Italia tra cui Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona già attivata dallo scorso anno. Speriamo in una estensione del diritto a tutti i comuni presenti sul territorio italiano.”
Di seguito vengono riportati gli importi mensili che spetteranno agli aventi diritto  a seconda del nucleo familiare:
-        Famiglie composte da 2 membri l’importo sarà di 231 euro;
-        Famiglie composte da 3membri l’importo sarà di 281 euro;
-        Famiglie composte da 4membri l’importo sarà di 331 euro;
-        Famiglie composte da 5 o più membri l’importo sarà di 404 euro;

Il bonus, accreditato potrà essere utilizzato dal disoccupato, per effettuare diverse operazioni di routine della vita familiare, come fare la spesa o pagare le utenze domestiche come luce e gas. L’intento è di rilasciare alle famiglie un vero e proprio bancomat, cioè una scheda a banda magnetica dove sul retro è presente un micro chip, con un codice segreto, indispensabile per poter effettuare gli acquisti e le spese della vita quotidiana che sempre più spesso le famiglie italiane hanno difficoltà ad affrontare.


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