Ricordi del nonno di un
giovane a Pirrione
- Calogero
Pinzone –
Una famiglia molto
unita che ha sempre lavorato... anni’50... Calogero
Pinzone lavorava a Pirrione. Tante vicende
si susseguivano in quei giorni e tanti ricordi simpatici restano nella sua mente.
Il "nonno" Vincenzo lavorava dalla famiglia Baratta
Vincenzino, l’ingegnere. Durante la settimana si dedicava alla campagna,e sbrigava faccende in paese. Certo è che arrivare in paese con un mulo non era poi
cosi tanto semplice, un animale docile, mansueto ma... lento nei suoi passi. Tutti
i sabati si andava a prendere l’acqua a Scolari, due bummuli, e la si portava
col mulo a Patti, dallo “Zio” Giovanni Baratta. Certamente l’acqua di Scolari
non era paragonabile all'acqua di Patti, poiché era sempre l’acqua del
paesello. Anche se nei ricordi sorridenti di Calogero racconta le varie
vicissitudini del nonno nel preservare l’animale da trasporto: l’acqua non la
trasportava da Ucria ma la prendeva lungo il tragitto, per non rendere il
viaggio pesante al mulo. Ma al “Padrone” non lo si diceva.
Tante storie si ricordano nel territorio di proprietà
Baratta: tra Pirrione, Scolari o Nucidditu il lavoro non mancava, orto, nocciole
e terreno richiedevano un sacco di manualità. Ma la famiglia Pinzone ricorda
che la famiglia Baratta non erano i soliti “Padroni”, e come se facevamo parte
di un’unica famiglia: quello che si cucinava era uguale per tutti.
Un ricordo simpatico: un giorno l’ingegnere Baratta
Vincenzino chiede a Vincenzino Orifici: “Vai a prendere le zucchine”, allora
Vincenzino non conoscendo bene l’italiano, andò a prendere due zucche di legna,
scambiando l’ortaggio per un fascio di legna.
e....
Finì tutto con una risata.
e....
Finì tutto con una risata.
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