UCRIA E IL CENTRO STORICO: IDEE PROGETTUALI - FASI DEL PROGETTO DI
RESTAURO
-Maria Scalisi -
Ci troviamo in un centro
storico alquanto di interesse: quello di
Ucria, centro montano nebroideo, incastonato tra i monti, un centro rurale
di grande interesse ma, aimè per lo più abbandonato.
Sarà per deformazione professionale, sarà che sono figlia di MASTRO SARO, mi piace far conoscere le procedure e i
vari step per intervenire su un edificio di interesso storico, artistico, monumentale e paesaggistico, del nostro
paese.
In questo contesto un
corretto intervento progettuale di restauro conservativo può essere
sostanzialmente inquadrato in tre diverse fasi fondamentali:
Il cantiere della conoscenza;
Le opere di restauro;
Gli interventi di rifunzionalizzazione.
Queste tre fasi
ordinatamente elencate, costituiscono i tre diversi ambiti di sintesi operativa
del progetto complessivo.
Esse risultano necessariamente dipendenti fra loro e reciprocamente interconnesse, pur caratterizzandosi tuttavia con particolarità proprie, autonome ed indipendenti.
Esse risultano necessariamente dipendenti fra loro e reciprocamente interconnesse, pur caratterizzandosi tuttavia con particolarità proprie, autonome ed indipendenti.
La prima fase, quella
della ‘conoscenza’, abbraccia tutto ciò che interviene a definire il
bene architettonico e permette di poterne comprendere l’essenza, apprezzandone
le qualità.
Riguardano questa fase tutta la serie di ricerche analitiche molto dettagliate ed approfondite che concorrono a ricostruire, documentare ed interpretare il monumento, nella sua complessità e stratificazione storica.
Riguardano questa fase tutta la serie di ricerche analitiche molto dettagliate ed approfondite che concorrono a ricostruire, documentare ed interpretare il monumento, nella sua complessità e stratificazione storica.
Devono quindi essere
parte sostanziale di questa fase:
Le analisi ambientali (relazioni tra sito, paese, territorio) e storica (gestazione, nascita,
costruzione, trasformazioni ed evoluzioni del monumento nel suo contesto
culturale).
I rilievi architettonici (diretti ed indiretti) per la definizione geometrica,
dimensionale, materica, ecc.
Le analisi
architettoniche (strutturali, statiche,
compositive, distributivo - funzionali, linguistiche, propriamente specifiche,
ecc.)
Le valutazioni del contesto (considerazioni socio - economiche, culturali, tradizionali,
locali, ecc.)
Le analisi del degrado (individuazione, rilievo e documentazione dei difetti,
dissesti delle strutture e degrado dei materiali, delle loro cause intrinseche
ed estrinseche).
Le considerazioni di
sintesi complessiva delle varie analisi
particolari per riconoscere ed accertare, nel suo insieme, tutta la condizione
esistente.
La seconda fase, quella
del ‘restauro’, concerne tutti gli interventi finalizzati principalmente
alla conservazione, al recupero ed alla valorizzazione dei diversi caratteri
dell’edificio, nei suoi aspetti propriamente architettonici, storici ed
estetici.
Gli interventi di restauro devono quindi essere precisamente indirizzati alla conservazione dei caratteri tipologici, strutturali, formali ed ornamentali dell’opera mentre contemporaneamente sono rivolti alla cauta eliminazione delle aggiunte improprie e delle superfetazioni che snaturano il significato artistico e la testimonianza storica del bene.
In quest’ottica tali interventi non possono che essere eseguiti da maestranze estremamente specializzate e condotti essenzialmente con l’impiego dei materiali originari, applicati con le tecniche costruttive storiche, o comunque specifiche e compatibili.
In dettaglio gli interventi di restauro possono essere sintetizzati in opere di:
Gli interventi di restauro devono quindi essere precisamente indirizzati alla conservazione dei caratteri tipologici, strutturali, formali ed ornamentali dell’opera mentre contemporaneamente sono rivolti alla cauta eliminazione delle aggiunte improprie e delle superfetazioni che snaturano il significato artistico e la testimonianza storica del bene.
In quest’ottica tali interventi non possono che essere eseguiti da maestranze estremamente specializzate e condotti essenzialmente con l’impiego dei materiali originari, applicati con le tecniche costruttive storiche, o comunque specifiche e compatibili.
In dettaglio gli interventi di restauro possono essere sintetizzati in opere di:
-pulitura;
-consolidamento;
-protezione;
-riparazione e/o
reintegrazione;
-integrazione;
-liberazione.
La terza fase, quella
della ‘rifunzionalizzazione’, rappresenta nel contesto del processo di
restauro, l’anello di congiunzione ed il possibile tramite di vera diretta
fruizione tra la conoscenza del bene e la sua effettiva reale conservazione.
Questa fase deve essere certamente successiva alle due precedenti ed essere determinata come coerente e diretta conseguenza delle stesse.
Sulla base delle profonde valutazioni effettuate dovranno essere verificate le ipotesi di riuso, valutandole essenzialmente con il parametro determinante della compatibilità.
La fase della rifunzionalizzazione riguarda quindi, essenzialmente, il progetto della messa a norma di agibilità e sicurezza dell’intera struttura, che dovrà essere condotta nel più ampio rispetto del monumento, operando con una progettazione specifica scrupolosa, organica ed attenta dei rapporti esistenti fra spazio -funzione ed arredo - impianti, per favorire la convergenza delle diverse competenze tecniche verso un’unica prioritaria finalità.
Questa fase deve essere certamente successiva alle due precedenti ed essere determinata come coerente e diretta conseguenza delle stesse.
Sulla base delle profonde valutazioni effettuate dovranno essere verificate le ipotesi di riuso, valutandole essenzialmente con il parametro determinante della compatibilità.
La fase della rifunzionalizzazione riguarda quindi, essenzialmente, il progetto della messa a norma di agibilità e sicurezza dell’intera struttura, che dovrà essere condotta nel più ampio rispetto del monumento, operando con una progettazione specifica scrupolosa, organica ed attenta dei rapporti esistenti fra spazio -funzione ed arredo - impianti, per favorire la convergenza delle diverse competenze tecniche verso un’unica prioritaria finalità.
Dando infine una destinazione d’uso: casa civile abitazione,
b&b, casa albergo, edifici o strutture
destinati ad attività economiche o sociali, quali negozi, piccole attività
commerciali, artigianali e culturali o strutture ricettive.
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