martedì 25 novembre 2014

IL MIO PENSIERO - Padre Carmelo Catalano Puma –


Con vero piacere ho accolto l’invito dell’Associazione Culturale Ucriese  “Ranieri Nicolai” a scrivere un messaggio nella “Cruna dell’Ago”. Sia l’associazione come il Giornalino richiamano alla mente  il giovane fratello Ranieri che nessuno, di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, potrà mai dimenticarlo. Ranieri è un ucriese che dà luce al paesetto di Ucria per i suoi ideali evangelici veramente vissuti che si potrebbero enunciare in una parola: AMAVA.
Il suo era un amore limpido, puro, sgombro da ogni forma di interesse, basato sulla luce alimentata dalla preghiera e sulla carità sincera.
Ranieri: un fratello, un ucriese che potrebbe essere annoverato tra gli ucriesi illustri non per aver fatto cose straordinarie ma per aver dato valore al giornalino, aver reso straordinario l’ordinario, vivendolo con gioia e con impegno, cercando di migliorarlo, migliorando innanzitutto se stesso ogni giorno alla luce del Vangelo.
A tutti voi giovani che avete dato vita a questa Associazione, portatela avanti superando tutte le difficoltà che inevitabilmente si presenteranno come in tutti i progetti di bene.
Imitate Ranieri amando Ucria, incoraggiando e collaborando con chiunque voglia realizzare qualcosa di buono.
Imitate Ranieri nell’amare tutti i fratelli prendendo a cuore i loro problemi, perdonando ogni offesa e accogliendo con umiltà consigli e osservazioni.
Imitate Ranieri soprattutto innamorandovi di Cristo, pregandolo e ascoltandolo in ogni sua parola. 
Concludo ricordando, inizia il tempo di Avvento, tempo di preparazione per accogliere degnamente Gesù, il figlio di Dio. Già vi state impegnando per il presepe vivente che coinvolgerà tutto il paese. Vi auguro che possiate trovare rispondenza in tutta la comunità.
Vorrei ricordare l’idea di Ranieri nelle iniziative natalizie:Aprire il cuore a tutti i fratelli senza escludere nessuno è la strada principale per accogliere il bene.

Il Signore vi benedica e vi ispiri grandi ideali per i quali vale la pena di vivere.

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