Ho scelto di affrontare questo argomento perché il problema delle strade e dei parcheggi ad Ucria, per molta gente, viene considerato come uno dei problemi più importanti. Visto e considerato il fatto che per fare uno studio o anche solo un ragionamento sull’intero territorio comunale, ci vorrebbero una quantità di informazioni e conoscenze, e quindi di tempo a disposizione per cercarle, molto lungo, in questo articolo ragionerò su questo problema soltanto all’interno del nostro centro abitato.
Personalmente, considero anche io
il numero di parcheggi e le vie di collegamento importanti. Ma
contestualizzando il ragionamento sul centro abitato di Ucria, riflettendoci,
ogni qual volta è stata fatta una modifica al tessuto urbano in ragione della
costruzione di una strada o di un parcheggio si è sempre distrutto un pezzo di
storia del paese, o lo si è modificato irrimediabilmente, e come se non
bastasse, sempre peggiorando l’aspetto, e mai migliorandolo.
Vado di seguito a spiegare la
ragione delle mie affermazioni, con degli esempi che spero possano ben rendere
l’idea di ciò che intendo dire:
Il primo esempio è quello che si
riferisce alle mutazioni che ha subito la Piazza Padre Bernardino nell’ultimo secolo.
La piazza ha subito la prima mutazione
nell’anno 1922 dove si è eliminata un grande abbeveratoio (considerato ormai
superfluo), che era li situato da tempo immemore e che serviva per abbeverare
le numerosissime bestie della zona, ed in seguito venne modificata nel 1963 c. per sopperire all’esigenza di
parcheggi.
Resosi conto della follia fatta,
si è cercato di rimediare arrivando alla configurazione attuale (più o meno
corretta secondo la mia personale opinione) portata a termine durante
l’amministrazione Algeri (2008-2013),
ma cominciata durante l’amministrazione Di
Stefano (1998-2003).
Altro esempio di modifica (distruzione)
di una parte dell’identità del nostro paese, è quello dovuto alla costruzione
della Circonvallazione (mai terminata) cominciata nel 1935, per la cui
costruzione è stato distrutto definitivamente il favoloso ed importantissimo Convento del Rosario (una parte dello
stesso era stato distrutto con la costruzione della parte nuova del cimitero).
Un altro puzzle importante del
mio ragionamento è dovuto anche al passaggio della SS116 Randazzo-Capo D’Orlando all’interno del centro urbano, che ha
portato alla sostituzione del basolato originario (tra il 1920 e il 1930) in
favore dell’odierno manto stradale e alla sostituzione dell’antico e
caratteristico muretto con gli attuali parapetti in ferro e numerosi belvedere.
In fine come ultimo esempio, ma
non ultimo come importanza, porto quello relativo alla totale distruzione della
Torre Saracena (una delle 2 che
erano situate all’interno del territorio comunale di Ucria), sita alla
periferia del centro urbano, nelle immediate adiacenze della «Piazza
Rimembranza, dovuta alla costruzione della SS116
Randazzo-Capo D’Orlando (strada che
raggiunge Ucria nel 1899 e che viene aperta
al transito soltanto nel 1908, completata però di allargamenti e manto
d’asfalto soltanto nel 1962) e della SP136
Patti-Ucria (raggiunge Ucria nel
1899, ma l’ultimo breve tratto di strada dalla località «Valle» alla località
«Dietro la Torre »
per molto tempo rimase chiuso e fu aperto al traffico soltanto nel 1922, epoca
in cui si sono finalmente unite la strada provinciale con quella nazionale, ma
è stata completata di manto asfaltato soltanto nel 1962). L’ultimazione di
quest’ultima (SP136) slittò anche a causa della presenza dei resti della
suddetta torre.
Questa serie di eventi/calamità
hanno portato alla distruzione, quale più quale meno, di un pezzo della storia,
e quindi dell’identità stessa, di Ucria. Ovviamente non intendo dire
assolutamente che tutte queste scelte siano state sbagliate o che siano state
tutte prive di ogni senso, perché cambiando i tempi, cambiano anche le esigenze
della popolazione, ma, siamo sicuri che
tutto quello che è stato fatto sia corretto? o che era l’unica soluzione? o che
delle tante soluzioni che potevano essere scelte, sia stata presa sempre la
migliore? Io non lo so, ma a mio parere in alcuni casi no, la soluzione
presa non è stata la migliore, anzi è stata un vero e proprio disastro. Tutto
per colpa della necessità di nuove strade, indispensabili per il collegamento
del nostro paese con i paesi limitrofi e non, e di parcheggi, a mio parere non
sempre necessari visto che la maggior parte delle sere molti parcheggi restano
inutilizzati, e gli unici punti del paese dove c’è un gran numero di macchine
sono in prossimità dei bar, mettendo le
vetture anche in modo non corretto per il normale codice della strada, solo ed
esclusivamente per non fare quei famosi 100 m che permetterebbero di mettere la
macchina nel parcheggio e di non occupare parti di carreggiata che sono invece
non addette alla mansione di parcheggio.
Secondo me, quello che si
potrebbe fare per recuperare un minimo l’identità e risolvere il problema dei
parcheggi all’interno del centro abitato sarebbe:
1) ripristinare l’antico basolato
lungo la via Padre Bernardino, all’interno del centro storico;
2) ultimare la circonvallazione
così da eliminare i mezzi pesanti all’interno del nostro centro abitato;
3) realizzare un
parcheggio/autorimessa a valle della via Padre Bernardino all’altezza dove oggi
è situata la guardia medica.
Ricordo inoltre che la maggior
parte del nostro centro urbano è considerato Centro Storico e quindi è un
condensato di cultura delle generazioni passate che non DEVE e non può essere distrutto, ma che anzi deve essere
salvaguardato e protetto proprio per poter noi, e le generazioni future poter
studiare e imparare metodi costruttivi, gli stili di vita e tutto quello che
concerne le usanze e le tradizioni del passato, che per quanto riguarda il
nostro comune è glorioso e più che millenario.
Per questo, invito voi lettori miei
concittadini a riflettere quindi, non solo sui problemi relativi all’argomento
da me brevemente trattato, ma anche alle ipotetiche soluzioni, perché Ucria è
bella anche oggi, ma poteva esserlo molto di più senza alcune scelte sciagurate
passate, ma soprattutto la mia speranza è che non diventi ancora peggio a causa
di future decisioni errate.
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