A volte, si vengono a creare delle situazioni
particolari, in cui non si vorrebbe smettere di parlare, ma proprio nell’esatto
momento in cui cerchiamo di dire qualcosa, che crediamo essere giusto, le
parole per incanto vengono meno, ed è proprio in questa circostanza che si
preferisce tacere.
È arduo pensare di affidare al silenzio, l’impresa di far
percepire una sensibilità, che, timidamente si cerca di velare dietro ad
un’omissione, ma il più delle volte è la scelta che decidiamo di prendere,
forse perché il silenzio ha una forza così dirompente da riuscire a far capire
nonostante tutto.
È strano notare come nelle difficoltà della pronuncia, la luce di una candela, il profumo di un
mazzo di fiore e il rumore di sospiri trattenuti, inaspettatamente riescano
a dire molto più di mille parole, unendoci dolcemente a te Ranieri.
Per cui credo che si viva non solo di parole ma anche di
silenzi e di gesti; certo è difficile riuscire a capire gli altri, nonostante
le parole questo forse sempre possibile, si eviterebbero inutili e sterili
discussioni che il più delle volte portano solo al nulla.
Quindi nell’eventualità che per un misterioso gioco di
fattori, non si riesca a proferir parola, rimane solo da osservare e agire con
grande semplicità, affinché la bellezza di un gesto nonostante il silenzio,
trovi la sua manifestazione.
In fondo la
sensibilità tacita o espressa che sia, comunque ci unisce empaticamente gli uni
agli altri.
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